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sabato 30 luglio 2016

Michèle Sécher - J'attends/Balliamo il blue beat (1965)













Già in altre occasioni abbiamo parlato di Michèle Sécher, moglie del maestro Carenni, che ha inciso alcuni 45 giri per la BDS, la CGD e la City tra gli anni '60 e i primi anni '70: oggi parliamo di un 45 giri del 1965 (la data sul vinile è quella del 9 marzo).
Con l'occasione vorremmo presentare un articolo di Adele Gallotti pubblicato su "Stampa Sera del 21 giugno 1963, in cui si parla del concorso "Ribalta per Sanremo", in cui presentati da Pippo Baudo e Anna Maria D'Amore gareggiano diciotto giovani cantanti tra cui Ricky Gianco, Pina Arbato, Cristiano Metz, Fiammetta Tombolato, Iva Zanicchi, Fausto Leali, Guido Russo, Jo Fedeli, Vasso Ovale, Sergio Prandelli, Nella Bellero, Mario Nallin e Michèle Sécher (curiosamente nessuno di questi nomi appare tra i partecipanti al Festival di Sanremo successivo, nel 1964)
E' interessante il fatto che, nell'articolo, vengono anche citati alcuni musicisti dell'orchestra che accompagna i cantanti, diretta di volta in volta da maestri come Pino Calvi, Gianni Fallabrino, Ezio Leoni e Detto Mariano: vi sono tra essi alcuni piemontesi come Oscar Valdambrini, Gianni Basso, Dino Piana e Glauco Masetti.
Ma ho anche trovato un altro articolo, sempre su "Stampa Sera", questa volta risalente al 1960, in cui viene data la notizia del matrimonio tra Carenni e la francese, di cui vengono riportate alcune notizie: che ha studiato per otto anni ritmica e a Nantes (forse la sua città di origine) ha lavorato al Teatro Graslin; in Italia è arrivata invece a seguito di un balletto sudamericano (e infatti i due si sono conosciuti in una sala da ballo).
L'articolo non parla di Michèle come di una cantante ma soltanto come ballerina.
Passando al disco, "J'attends", la canzone sul lato A, è ovviamente in francese (tranne nel secondo ritornello) e la Sécher si trova ovviamente più a suo agio rispetto ai vari dischi incisi in precedenza tutti in italiano; pur avendo Carlo Donida come autore della musica (e tutti conosciamo la sua importanza nella Storia della musica leggera) la canzone è melodicamente banale, e i pur pregevoli interventi di sassofono e di batteria non la migliorano più di tanto.
Più interessante invece la ritmata "Balliamo il blue beat", in cui il maestro genovese Giuseppe Cappelletti (che in seguito lavorerà per molti anni con Guido Lamberti alias Ugolino) si dedica allo ska, che in quel periodo andava di moda in Italia (vi ricordate di  "Tu sei pallido" di Margherita, di cui abbiamo parlato nel blog anni fa?)
Interessante notare che nel sito della Warner Chappell, la casa editrice che detiene attualmente i diritti del brano, la musica è firmata anche da Arrigo Amadesi. In entrambi i brani l'orchestra è quella della BDS, mentre i testi sono di Ambrogio Carenni che, come abbiamo già ricordato, era il titolare della BDS


1) J'attends (aspetto) (Ambrogio Carlo Carenni-Carlo Donida)
2) Balliamo il blue beat (Ambrogio Carlo Carenni-Giuseppe Cappelletti)

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