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giovedì 20 febbraio 2014

Franco Tozzi - Non a caso il destino ci ha fatto incontrare/Per questo amore (1965)













Prima di passare al post di oggi, due cose legate invece all'attualita: oggi ho ascoltato al TG2 delle 13 un servizio sulla serata di ieri del festival, e a un certo punto la giornalista, parlando di Baglioni, ha detto (più o meno testualmente): "Il cantautore ha presentato la canzone che, trent'anni fa, aveva lanciato proprio dal festival e che fu indicata in seguito come la canzone del secolo". Ora: tutti sappiamo che la canzone a cui si riferisce la giornalista, "Questo piccolo grande amore", è stata incisa nel 1972 (quindi non trent'anni fa ma quarantadue), non è stata lanciata dal festival poiché Baglioni non ha mai partecipato in gara e quando l'ha presentata come ospite, nel 1985, il brano era stranoto con varie incisioni dal vivo, in studio ed anche all'estero....ho cambiato canale, ho visto il TG1 e lì hanno dato la notizia della morte di Gianni Borgna a 76 anni (si sarà trattato di un lapsus, invertendo nella lettura le cifre, visto che è morto a 67 anni?).
Passiamo a Franco Tozzi, che è meglio....il secondo post sanremese di quest'anno, post che è anche torinese, secondo la regola del blog dell'alternanza.
Nel 1965 il fratello maggiore di Umberto partecipò al festival (in quanto vincitore di Castrocaro l'anno precedente) con una canzone scritta da Carlo Alberto Rossi con il testo della moglie Marisa Terzi, che usa lo pseudonimo "Antartide"; "Non a caso il destino ci ha fatto incontrare" non è certo tra i brani più memorabili del Bacharach italiano, anche se nello sviluppo melodico si riconosce il suo stile.
L'arrangiamento e la direzione d'orchestra sono di Enzo Ceragioli, celeberrimo direttore già attivo ai tempi dell'Eiar.
Sul lato B una canzone più ritmata, scritta per il testo dalla cantante calabrese Flora Gallo (anche lei usa come la Terzi uno pseudonimo, Flogal) e per la musica dal marito Virgilio Braconi.
L'arrangiamento e la direzione d'orchestra in questo brano sono curati dal Maestro Giancarlo Chiaramello.

1) Non a caso il destino ci ha fatto incontrare (Marisa Terzi-Carlo Alberto Rossi)
2) Per questo amore (Flora Gallo-Virginio Braconi)

6 commenti:

  1. Perché chiami C.A. Rossi il Bacharach italiano? A me pare che i due stili di compsizione siano diversissimi.

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    1. Non l'ho scritto, ma è una citazione di un'intervista che avevo realizzato anni fa ad Alfredo Rossi: parlando di suo fratello, disse che era il Burt Bacharach italiano (non si riferiva allo stile, credo, ma al numero di brani di successo scritti, anche a livello internazionale).

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  2. Puntuale, secco e preciso. Meglio di così...!

    Ps: sulle goffe gaffe e sugli svarioni transeat, Vito, è inutile...

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  3. Scusa Vito se questa volta non commento l'artista Tozzi (che per altro conosco bene anche perché in tempi remoti quasi vicini di casa in quel di Torino e cantante favorito dello scomparso Gian della famosa coppia Ric & Gian che sempre diceva che Franco era più bravo di Umberto)) ma le tue osservazioni sul pressapochismo imperante degli speakers di tutti (o quasi tutti) i vari Telegiornali RAI per quanto attiene la storia della musica leggera in generale, per non parlare dei vari strafalcioni quando poi si cimentano nei nomi propri degli artisti non italiani con accenti messi qua e la a casaccio come e dove meglio loro aggrada. E si che queste persone, non dimentichiamolo mai, sono in parte mantenute anche da noi che puntualmente ogni anno paghiamo il canone! Pagate per fare "solo" il loro lavoro, che dovrebbe (ma non lo è mai) comprendere anche quello di documentarsi prima di andare "in onda" chiedendo o leggendo sui testi qualificati, (basterebbe uno sguardo su Wikipedia 5 minuti prima di andare in onda) per poter svolgere, al minimo sindacale il proprio lavoro! Ma quando mai...."L'importante è,è,è,è è sbagliare!" (sull'aria di "L'importante è finire" di Malgioglio - Anelli. Arrangiamenti di Pino Presti detto anche Prestipino.....Canzone portata al successo da Mina nel 1975!....è così facile.... Grazie come sempre per lo spazio. Gerry Bruno

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    1. Hai pienamente ragione: solo che nella nostra epoca il pressapochismo è dilagante...io mi chiedo: se quando parlano di spettacolo questa è l'affidabilità della maggior parte dei giornalisti, come posso credere a loro quando parlano o scrivono di argomenti ben più importanti come l'economia, la politica, la medicina e così via? La differenza la fanno le persone, ma non sempre quando leggo un articolo su un quotidiano conosco l'autore al punto di sapere se sia affidabile oppure no...

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  4. Mi allneo, sono d"accordo con voi e approfitto per mandare un affettuoso saluto a Mr Gerry Bruno. Pino Presti

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