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martedì 27 novembre 2012

Beppe Grillo - Te la dò io l'America/Te la dò io l'America (strumentale) (1981)












Anni e anni fa, quando ancora non aveva fondato i Pentastellati, Beppe Grillo era un comico. Nel 1981 condusse un varietà televisivo, "Te la dò io l'America", in cui presentava in maniera simpatica e ironica alcuni filmati e reportages che mettevano in luce vari aspetti curiosi e a volte contraddittori della vita statunitense.
Oggi presentiamo la sigla, cantata dallo stesso Grillo che è uno degli autori, insieme agli autori del programma Antonio Ricci  e il mio amico Alberto Testa, mentre le musiche sono del Maestro Tony De Vita; la canzone però non risulta depositata in SIAE.
Devo dire che Grillo fa una buona figura come cantante, con una voce un po' nera; anni dopo, avrà l'occasione di duettare con Mina nella canzone "Dottore", dall'album "Cremona" del 1996 (un testo di Gianluca Martinelli su musica di Carlo Fava, che troviamo nel post come bonus track).
Sul retro la versione strumentale del brano.

1) Te la dò io l'America (Beppe Grillo-Antonio Ricci-Alberto Testa-Tony De Vita)
2) Te la dò io l'America (strumentale) (Tony De Vita)
3) Bonus track: 3) Dottore (Gianluca Martinelli-Carlo Fava)

martedì 20 novembre 2012

Henrj Ferraris - T'ho donato il cuore/Bambina d'Amsterdam (1960)












Oggi presentiamo un 45 giri di uno di quei cantanti sconosciutissimi di cui in rete si parla solo ed esclusivamente su questo blog: Henrj Ferraris da Torino.
Il 45 giri porta la data del 27 dicembre 1960, quindi è presumibile che le copie siano state distribuite all'inizio del 1961; la copertina è quella forata standard dell'Emanuela, la casa discografica, ed ignoro se sia stato anche pubblicato con un'altra copertina.
La canzone sul lato A, "T'ho donato il cuore", è scritta da Dante Panzuti, il celebre Danpa, per il testo, e da Angelo Rossi (che come al solito si firma con lo pseudonimo Matanzas) per la musica; si tratta di un piacevole cha cha cha, con qualche parola in spagnolo per dare il giusto tocco di esoticità, che era stata lanciata da Don Marino Barreto junior.
Sul retro "Bambina d'Amsterdam", che l'etichetta definisce come shuffle ed è una cover; la canzone non risulta depositata in SIAE, e l'unico Sanvitale iscritto risulta essere un tale Francesco.....ma l'autore del testo in italiano è invece un tale Alberto Sanvitale, che non è iscritto alla società, mentre la musica è scritto da Hans Ninaber (non so quale sia la canzone originale)
Di questo brano so che è stato inciso anche da un certo Cosimo Gile.
In entrambe le canzoni Ferraris è accompagnato dal suo complesso; la voce come nelle altre incisioni ricorda abbastanza quella del suo e mio illustre concittadino Fred Buscaglione.

1) T'ho donato il cuore (Dante Panzuti-Angelo Rossi)
2) Bambina d'Amsterdam (Sanvitale)

venerdì 16 novembre 2012

Aldo Donati - Ti troverò lassù/Fiori blu (1971)












Aldo Donati, romano nato nel 1947, raggiunge la celebrità a metà degli anni '70 nel gruppo vocale Schola Cantorum, ed anche come solista ha riscosso poi qualche buon successo come “Tut tut tut” o “Canterò canterò canterò”, o partecipando ad una delle riedizioni di “Rugantino”, quella del 1978 con Montesano, Fabrizi, Bice Valori e Alida Chelli; come autore infine ha scritto la musica di “Canzoni stonate” per Morandi, “Fossi un tango” per la Zanicchi ed alcune canzoni per Mina, tra cui “Lo faresti”, “Amornero”, “Così” tra le altre.
Negli ultimi anni ha avuto qualche problema di salute, legato ad un'emorragia cerebrale; ne parliamo qui nel blog presentando un suo 45 giri del 1971, che mi risulta sia il primo da lui inciso.
L'etichetta Roch, distribuita dalle Messaggerie Musicali, l'abbiamo già incontrata nel blog quando abbiamo parlato del disco di Orchidea De Sanctis , “Partners”.
Passando alle canzoni, “Ti troverò lassù” è scritta da Franco Mazzotta, lo stesso autore della canzone della De Sanctis, per il testo e da Paride Ernani Miglioli per la musica; il nome di quest'ultimo è assente sull'etichetta.
Dopo l'inizio con un pianoforte e un flauto parte il cantato ed entrano gli altri strumenti; si tratta di una canzone d'amore melodica, nello stile di quei primi anni '70.
Fiori blu” è scritta da Vittorio Ferri (il padre di Gabriella),Vincenzo Ventré e Mazzotta per il testo, mentre la musica è di Miglioli e di un misterioso Alavan, sicuramente uno pseudonimo (ma sull'etichetta mancano entrambi, mentre vi è un altro pseudonimo, Atifor, e nuovamente il nome di Mazzotta.....misteri della discografia italiana dell'epoca!!); qui sono più in evidenza le chitarre e le percussioni, ma siamo sempre nel pop melodico anni '70.
Gli arrangiamenti sono curati da Paolo Ormi, ed all'incisione partecipa il coro di Nora Orlandi.
Un'ultima cosa sulla voce di Aldo Donati: sicuramente, pur essendo riconoscibile nei toni, non è roca come apparirà invece nelle incisioni successive con la Schola Cantorum e da solista.

1) Ti troverò lassù (Franco Mazzotta-Paride Ernani Miglioli)
2) Fiori blu (Vincenzo Ventré-Vittorio Ferri-Franco Mazzotta-Alavan-Paride Ernani Miglioli)

domenica 11 novembre 2012

Domi Serengay e Trio Marcucci - Ich Liebe Dich bambina/Donne e whisky (1962)













Oggi parliamo di un altro disco inciso da Domenico Seren Gay quando ancora non si era dedicato all'attività di discografico fondando la Kansas, che nascerà nel 1965 mentre la data impressa su questo vinile è quella del 1 dicembre 1962....in realtà, come vedremo, le cose non stanno proprio così.
Il disco è attribuito in copertina al Trio Marcucci, rappresentato sul retro di copertina (Seren Gay è quello a destra, mentre uno degli altri due immagino sia Mario Marcucci, titolare del trio), mentre nelle due etichette le due canzoni sono attribuite al solo Seren Gay, anche autore con Marcucci.
Sempre sul retro viene citato un film, “Mondo sexy di notte”, una delle tante pellicole di quel periodo in cui si passavano in rassegna i vari spettacoli sexy dei locali europei: non l'ho mai visto ma, evidentemente, una delle due canzoni è contenuta in questo film.
Sul lato A invece c'è la fotografia di un Hotel Prinz di Samnaun, cittadina svizzera nel Cantone dei Grigioni che, probabilmente, avrà sponsorizzato l'incisione.
Passando alle canzoni, “Ich Liebe Dich bambina” su una ritmica latinoamericana ha una melodia tutto sommato banale e un testo vacanziero pieno di stereotipi sugli amori estivi; la voce di Seren Gay è discreta, anche se non particolarmente originale.
In Siae la canzone è attribuita, oltre che a Marcucci e a Seren Gay (i nomi riportati nell'etichetta) anche a Barimar, il maestro Mario Barigazzi.
La canzone sul lato B, “Donne e whisky”, è un allegro twist che era già stato pubblicato qualche mese prima come retro di “Bel Canavese”, 45 giri di cui abbiamo parlato in questo blog il 20 settembre 2011; si tratta della stessa incisione del disco precedente, e musicalmente sono in evidenza verso la metà del brano il sax e la chitarra elettrica, che fanno un assolo a testa.
Ho però un'aggiunta da fare sulla casa discografica, la “Serma International Record”, di cui al momento della pubblicazione del primo disco non sapevo nulla: ebbene, si tratta di un'etichetta fondata proprio dai due, Seren Gay e Marcucci, ed il nome nasce dalle iniziali dei loro cognomi, quindi possiamo affermare che, prima di fondare la Kansas, Seren Gay aveva già avuto un'esperienza, seppur piccola e limitata nel tempo, come discografico...resta da capire quali e quanti dischi abbia pubblicato la Serma nel periodo della sua attività, ma sicuramente scopriremo prossimamente qualche cosa in più.

1) Ich Liebe Dich bambina (Domenico Serengay-Mario Marcucci)
2) Donne e whisky (Domenico Serengay-Mario Marcucci)





giovedì 8 novembre 2012

Bruno Lauzi - Lauzi al cabaret (1965)












Ritorniamo a parlare di Bruno Lauzi presentando uno dei due suoi album pubblicati dalla CGD nel 1965; proprio in questi giorni in cui, come molti di voi sanno, è stato distribuito dei negozi un doppio cd con un concerto dal vivo di Lauzi con Paoli, Bindi ed Endrigo, insomma quasi tutto il meglio della nostra canzone d'autore, registrato a Roma nel 1978 al Teatro Sistina: e da entrambi i dischi (l'odierno e quello del 1965) emergono le caratteristiche dello stile del cantautore nato all'Asmara, la mescolanza della malinconia con l'umorismo (ed anche per questo gli inizi di Lauzi annoverano molte esibizioni in locali di cabaret come il Derby a Milano o Los Amigos a Torino) e la cura nella scrittura dei testi e delle musiche.
Il disco racchiude molti brani notissimi, su tutti "Il poeta", che con "Ritornerai" è la sua canzone più famosa e che è una delle gemme della nostra canzone d'autore; nota è anche "Menica, menica" (presente anche nel live citato in precedenza), che ha nel testo alcune frasi che ispireranno qualche anno dopo Francesco Guccini per "Il bello" (in particolare la descrizione di questo personaggio con le scarpe di copale e la moto Gilera)...forse una citazione involontaria del pavanate?
La Stampa - 2 dicembre 1929 - n° 287 - pag 5
"I'm thirsty for kisses" e " When I met Connie in the cornfield" sono due canzoni che Lauzi presenta come facenti parte della colonna sonora del film "Gambette indiavolate" del 1932 (in realtà il film, titolo originale "Why be good?", per la regia di William A. Seiter e con protagonisti Colleen Moore e Neil Hamilton, uscì in Italia nel dicembre 1929), e di cui potete vedere lo spartito dell'epoca, compreso l'errore; dopo un'introduzione parlata le canta imitando le voci dei vecchi cantanti americani degli anni '30.
Nell'etichetta è presente un errore: infatti la seconda canzone è scritta da Robert Hargreaves, Harry Tilsley e Stanley J. Damerell, tuttavia i veri autori sono assenti e vengono riportati gli stessi di "I'm thirsty for kisses", e cioè ,J.Fred Coots e Lou Davis, ma come sappiamo negli anni '60 non c'era molta accuratezza nel riportare i dati corretti nelle copertine o nelle etichette dei dischi.
"La fretta" è sicuramente uno dei brani meno conosciuti di Lauzi, mi pare anche che sia uno dei pochissimi del primo periodo che non ha reinciso in seguito; musicalmente è eseguito con il solo accompagnamento della chitarra.
Anche "Il casermone", un valzer, è interessante, una "Murder song" alla Nick Cave che mi ricorda un po' "Via Broletto 34" di Sergio Endrigo.
Chiude il disco "Garibaldi", cover della celebre "Fever" (...ma sull'etichetta la canzone porta solo la firma di Lauzi), incisa da moltissimi artisti tra cui Elvis Presley, con un testo patriottico che racconta con l'humor di Lauzi la storia dell'Eroe dei Due Mondi.
Gli arrangiamenti dell'album sono curati da Franco Tadini.

LATO A

1) Gli acrobati (Bruno Lauzi)
2) La banda (Bruno Lauzi)
3) Menica, menica (Bruno Lauzi)
4) I'm thirsty for kisses (J.Fred Coots-Lou Davis)
5) When I met Connie in the cornfield ( Robert Hargreaves-Harry Tilsley-Stanley J. Damerell)
6) I cargo (Bruno Lauzi)

LATO B

1) Il poeta (Bruno Lauzi)
2) Vecchio paese (Bruno Lauzi)
3) La fretta (Bruno Lauzi)
4) Il casermone (Bruno Lauzi)
5) Garibaldi (Bruno Lauzi-Eddie Cooley-John Davenport)

sabato 3 novembre 2012

AA.VV. - Hush Hey Jude Help Eloise in 3 dimensioni (1969)












Oggi presentiamo una raccolta della DKF del 1969 con alcuni successi del periodo, quasi tutti in versione strumentale, e un paio di inediti: si trattava di un tipo di pubblicazioni usuale per l’epoca, in cui le varie case discografiche riproponevano spesso il repertorio delle etichette concorrenti eseguito dai propri artisti.
Il disco si apre con “Eloise”, il celebre successo di Barry Ryan dell’anno precedente, in una versione strumentale realizzata da Nat Romano (cioè Romano Farinatti) con il sax tenore di Giorgio Giacosa (ex componente dei mitici Asternovas, il gruppo di Fred Buscaglione) ed il sax alto di Silvano Morra, che in seguito suonerà con Paolo Conte.
“Hey Jude”, eseguita dai Ragazzi del Sole in una versione più breve rispetto all’originale, fu anche pubblicata su 45 giri con sul retro “Eloise”; nell’album è presente un altro brano del gruppo torinese, “Semplici parole”, che era stato già pubblicato qualche mese prima su 45 giri dalla Kansas (le due versioni sono identiche).
Ritroviamo nuovamente i sax in “End of the world”: la base è quella che Happy Ruggiero aveva preparato per “Il processo”, la versione in italiano del successo degli Aphrodite’s Child incisa da Silva Grissi (alias Silvana Aliotta), ed i sax sostituiscono la voce solista.
Segue nuovamente un brano dei Beatles, “Obladì Obladà”, eseguito dai The Juniors, che ritroviamo anche in un altro brano dei Beatles, “Help”, nel successo dei Deep Purple “Hush” ed in “Tuesday afternoon” dei Moody Blues.
“Colore” è uno strumentale firmato da Happy Ruggiero con un misterioso Savelli.
Il “Mattino” di Leoncavallo era stato inciso con un testo di Pallavicini da Albano; nell’album è presente una versione strumentale, così come “Ma che freddo fa” e “Ballliamo il casatschok”, che è inspiegabilmente firmata Mac Gillar invece di Rubaschkin, ma del resto in questo tipo di dischi non vi era molta cura per questi particolari.

LATO A

1) Eloise (Paul Ryan)
2) Hey Jude (John Lennon-Paul McCartney)
3) End of the world
4) Obladì Obladà (John Lennon-Paul McCartney)
5) Colore (Savelli-Happy Ruggiero)
6) Help (John Lennon-Paul McCartney)

LATO B

1) Ma che freddo fa (Franco Migliacci-Claudio Mattone)
2) Hush (Joe South)
3) Mattino (mattinata) (Vito Pallavicini-Ruggero Leoncavallo)
4) Semplici parole (Danilo Pennone-Carlo Cordara)
5) Ballliamo il casatschok (Mac Gillar)
6) Tuesday afternoon (Justin Hayward)